C’è anche la cover di “Susanna” tra le tracce di “Magellano”, il nuovo album di Francesco Gabbani che da oggi 15 maggio esce per il mercato internazionale.
Il brano era già stato eseguito dal vivo in occasione del Festival di Sanremo, nella serata dedicata alle cover, e si era classificata all’ottavo posto. Presentato come un “omaggio ad Adriano Celentano” il brano è però in realtà la “cover di una cover” visto che a sua volta il “molleggiato” aveva riadattato una canzone degli olandesi VOF de Kunst intitolata “Suzanne” e scritta dal leader del gruppo Ferdi Lancee.
Pubblicata nel 1983 come singolo di debutto della band, la canzone arrivò alla numero uno della classifica olandese e alla numero 2 di quella austriaca.
La versione di Adriano Celentano uscita nle 1984 è contenuta nell’album “I Miei Americani” anche se di americano non ha proprio nulla.
L’adattamento del testo in italiano porta la firma di Miki Del Prete e di Sergio Caputo,
La cover di Francesco Gabbani, ribattezzata “Susanna Susanna”, dura molto meno della versione di Celentano (solo 2 minuti e 43 secondi) e ha un testo leggermente diverso (scritto da Fabio Ilacqua, e dallo stesso Gabbani). Anche l’arrangiamento è nuovo: divertente e scanzonato.
Scala & Kolacny Brothers Il nuovo spot della Renault in onda in questi giorni nei principali canali televisivi italiani ha fatto riscoprire al pubblico una cover di "Nothing Else Matters" dei Metallica. Una versione "corale" pubblicata nel 2010 dal gruppo belga Scala & Kolacny Brothers del quale ci siamo già più volte occupati su queste pagine. La cover era contenuta nel loro album "Circle" e venne utilizzata nel primo episodio della serie televisiva Crisis, nel primo episodio della diciottesima stagione di Squadra Speciale Cobra 11 e nella colonna sonora del film Sangue del mio sangue. Ora la cover è stata scelta per lo spot "Renault Austral E-Tech full hybrid" nella quale vengono mostrati due robot che smontano un’auto. La versione originale di "Nothing Else Matters" faceva parte del "Black Album" dei Metallica uscito nel 1992; la scrisse il chitarrista James Hatfield per una sua vecchia fidanzata ma la giud
Bella Ciao è sicuramente il più famoso canto dei partigiani ed il più intonato ancora oggi in occasione del 25 aprile. Nasce come canto popolare antifascista italiano, prima della Liberazione, ma è diventato poi celeberrimo dopo la Resistenza. Le origini della canzone sono però ancora oggi controverse. Qualcuno come il cantautore e storico Ivan Della Mea sosteneva che l’autore potesse essere un medico ligure che viveva a Montefiorino nel Modenese. Per quanto riguarda la melodia, fu probabilmente presa da una serie di canti popolari ottocenteschi di area piemontese. Ma c'è anche chi sostiene che l'origine possa ritrovarsi in un canto epico lirico diffuso in pianura padana intitolati "Bevanda sonnifera”, o in un canto diffuso in Trentino che conteneva quell’iterazione di “ciao ciao” scandito con le mani che serviva a dare il ritmo al gioco dei bambini. Si è anche a lungo ipotizzato un legame con un canto delle mondine padane, anche per la versione realizzata da
Meglio specificarlo subito: Johnny Cash non ha mai cantato “Barbie Girl”. Si tratta dell’ennesima versione “fake” creata dall’intelligenza artificiale, e diventata immediatamente virale il rete La “cover impossibile” è comparsa - in contemporanea con la premiere del film “Barbie” - sul canale YouTube "There I Ruined It” il cui motto è "lovingly destroy your favorite songs” ossia “distruggiamo amorevolmente le tue canzoni preferite”. Sul canale in effetti si può trovare di tutto, da Elvis che canta "Baby Got Back" di Sir Mix-a-Lot a Frank Sinatra che canta "Get Low" di Lil Jon. Ma la versione di “Barbie Girl” cantata da The Man In Black è davvero incredibile e riapre la questione su quali debbano essere i limiti legali per l’utilizzo dell’A.I. nel mondo della musica. Intanto Dustin Ballard, che gestisce il canale "There I Ruined It”, ha dichiarato al sito Insider che video come questi richiedono alcuni giorni di lavoro. L'uso dell'intellige
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